Conservazione sostitutiva e imposta di bollo

Come da DPR del 26 ottobre 1972 n. 642, l’imposta di bollo si applica sul libro giornale, sul libro degli inventari, sui libri sociali obbligatori (art.2421 del Codice Civile) e sulle fatture di importo superiore ad € 77,47 se non assoggettate ad IVA.

Quando il libro giornale è formato e conservato digitalmente (conservazione sostitutiva) secondo le disposizioni di cui al DPCM 13 novembre 2014 (Regole tecniche in materia di formazione e trasmissione dei documenti informatici) e DPCM 3 dicembre 2013 (regole tecniche in materia di sistema di conservazione), l’imposta di bollo deve essere assolta così come indicato all’art. 6 del DMEF 17 giugno 2014.

Identica modalità è riservata al libro inventari conservato con tale modalità.

Calcolo dell’imposta di bollo per il libro giornale

L’imposta di bollo si assolve versando Euro 16,00 ogni 2.500 registrazioni o frazioni di esse entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio, utilizzando il modello F24 con codice tributo 2501.

Pertanto per l’esercizio 2016 il libro giornale risulterà composto da 100.000 registrazioni contabili, entro il 30 aprile 2017 si dovrà versare l’importo di Euro 640,00 (100.000/2.500 x Euro 16,00).
È facile determinare quale possa essere il risparmio di imposta rispetto alla stampa tradizionale per la quale è prevista l’imposta di bollo di Euro 16,00 per 100 pagine cartacee.

Con il termine “registrazione” deve intendersi ogni “singolo accadimento contabile, a prescindere dalla righe di dettaglio”. Ad esempio la registrazione nel libro giornale di una fattura di vendita o di una fattura di acquisto, anche se la fattura è composta tipicamente da più righe, va conteggiata come una registrazione essendo considerata un unico accadimento contabile.