assemblea condominio online

Assemblea di condominio online, questi i contenuti di due articoli pubblicati oggi sul Quotidiano del Sole 24 Ore Condominio.

Assemblee di condominio, devono essere convocate?

Primo articolo a firma avvocato Paolo Gatto (presidente nazionale ALAC) dal titolo “Perché le assemblee devono essere convocate”

Contenuto in sintesi:

“le assemblee di condominio sono, oggi, da ritenersi pienamente legittime. Ciò che contraddistingue, infatti, i limiti alla circolazione di oggi e quelli dei mesi da marzo a giugno è che, in occasione delle precedenti disposizioni, vi era un divieto generalizzato di tutte le attività, salvo eccezioni oggi, al contrario, vi è divieto per alcune attività ma in un ambito di permesso, pur in presenza delle dovute cautele.”

“l’assemblea di condominio si inserisce nella filiera dei servizi di fornitura energia, assicurativi, approvvigionamento idrico, edilizia in quanto li renda possibili e, pertanto, l’assemblea di condominio è necessaria per assicurare la vivibilità dei nostri centri urbani.”

“Pur condividendo i timori espressi dai rappresentanti di altre associazioni, in relazione alle responsabilità nelle quali può incorrere l’amministratore in caso di contagio, riteniamo che l’amministratore non si possa sottrarre a questa sua necessaria funzione.”

Teleassemblea, ovvero assemblea di condominio online

Secondo articolo a firma Daniela Zeba, scrittrice, blogger e giornalista e amministratore condominiale professionista, dal titolo “Teleassemblee, basta con le chiusure e la diffidenza dei proprietari verso gli amministratori”

Contenuto in sintesi:

“Si può restare interdetti di fronte alla posizione radicale, di assoluta contrarietà, assunta da rappresentanti della proprietà immobiliare, nei riguardi dell’ assemblea online.
Affermazioni che arrivano a dire addirittura che l’assemblea in videoconferenza “lede gravemente i diritti di tutti i condòmini e, in particolare, quelli dei soggetti più fragili: anziani e famiglie meno abbienti”, sembrano essere il segno di un retaggio culturale si sostanzia, da un lato, nella contrapposizione di interessi tra condòmini e amministratori (che dovrebbe ormai essere superata) e, dall’altro, nella sottovalutazione delle capacità di adattamento alle nuove tecnologie da parte degli italiani che vivono in condominio.”

“Il problema non è lo strumento in sé, la discriminazione nella partecipazione oppure “l’aggravio dei costi” (assolutamente insignificante, considerando quanto siano diffusi gli strumenti telematici: in famiglia ce n’è sempre almeno uno) perché l’assemblea online è attualmente lo strumento più democratico semplice in assoluto, permettendo contemporaneamente il collegamento da PC, da smartphone o semplicemente da telefono, proprio a chi, di fatto, non ha possibilità di presenziare fisicamente in assemblea: malati, persone in quarantena, portatori di handicap, fuori sede, appartenenti alle zone rosse e/o arancioni e anziani (molto più evoluti di quello che si vorrebbe far pensare grazie all’aiuto di figli e nipoti, costretti dalla DAD ad avere confidenza con lo stesso strumento).”

“Tanti condòmini sono forse tecnologicamente più pronti di tanti amministratori, questa è la realtà. Il problema riguarda piuttosto i rapporti di forze interni all’istituto del condominio. La motivazione di tale accanita resistenza al nuovo, rappresentato dall’assemblea telematica, è quindi più sottile e ha una matrice politico-culturale che vuole l’amministratore in rapporto di sudditanza rispetto alla proprietà.”

“Non è un mistero che le associazioni dei proprietari siano state sempre diffidenti nei confronti degli amministratori (specie se professionisti e preparati), a vantaggio della figura del cosiddetto amministratore interno (sconosciuto prima della riforma), senza alcun obbligo di titolo di studio, formazione ed aggiornamento.”

“L’assemblea online molto probabilmente metterebbe in crisi i tanti amministratori occasionali a vantaggio degli amministratori professionisti moderni, strutturati e preparati, in grado di gestire assemblee online (o miste) ed acquisire quindi più fiducia ed autorevolezza agli occhi dei condòmini.”

Assemblea di condominio online: favorevoli e contrari

Quale può essere il commento di fronte ai contenuti sopra riportati?
Certo non da chiedere a Confedilizia che si schiera contro ogni novità; molto più possibilista sull’argomento UPPI

Il nostro commento
Nel primo articolo si pensa che sia ora che gli amministratori convochino le assemblee nella modalità tradizionale, rischiando l’assembramento. L’assemblea è così importante che si può rischiare qualcosa in termini di contagio e di salute!
Nessun cenno alla possibilità di tenere l’assemblea online, come se non ci fossero gli strumenti né le variazioni alla normativa (art. 66 disposizioni di attuazione del Codice Civile) che come noto è sempre più lenta dei movimenti sociologici e delle necessità dei cittadini.
Quindi ci si deve chiedere quale sia il livello di innovazione degli associati ad ALAC – Associazione Liberi Amministratori Condominiali ed anche il loro livello di comprensione dello stato della sanità e delle implicazioni derivanti da comportamenti imprudenti.
Contenuto censurabile, forse solo orientato a simpatizzare con le associazioni dei proprietari immobiliari.

Nel secondo articolo si ritorna sulla sudditanza degli Amministratori di condominio rispetto alla media e grande proprietà immobiliare che rallenta (e impedisce) l’avanzamento della digitalizzazione e l’uso di strumenti che ormai sono alla portata di tutti. La pandemia ha dato un’accelerazione rilevante all’uso di videochiamate e gli strumenti che le permettono sono presenti quasi in ogni famiglia.

Dunque nessun problema alla convocazione di assemblee online oppure ibride di modo che possa essere consentito solo agli imprudenti di contagiarsi a piacimento.
Sarà interessante vedere se altre associazioni di Amministratori di condominio prenderanno posizione sull’argomento e se prenderà quota un dibattito con contenuti professionali orientati ad una gestione un po’ più innovativa dell’amministrazione immobiliare.
E sarà interessante monitorare su come e con quale solerzia gli Amministratori di condominio applicheranno la nuova normativa, che è in fase di definizione in Senato, sul consenso richiesto ai condomini per svolgere le assemblee di condominio online.