Il nuovo Codice della Crisi di impresa: lacune e incertezze

Estratto di un interessante contributo del Prof. Alessandro Cortesi – Università LIUC pubblicato sul Il Sole 24 Ore del 28 Settembre 2022 – L’articolo completo

  • L’impresa deve dotarsi di un sistema che consenta una diagnosi precoce dello stato di difficoltà, evitando che il ritardo nel considerare i segnali di crisi possa condurre ad uno stato di crisi irreversibile. Come da art. 2086 del Codice Civile è necessario istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa
  • Il nuovo Codice impone dunque all’imprenditore un approccio preventivo alla gestione della crisi d’impresa, rendendo imprescindibili strumenti di programmazione e controllo di gestione e un sistema documentale descrittivo dell’organizzazione.
  • Si scopre che anche nel caso di piccole realtà sono stati ritenuti necessari strumenti di gestione e procedure assai specifici, quali: organigramma aggiornato; mansionario; mancata polarizzazione in capo a una o poche risorse umane di informazioni vitali per l’ordinaria gestione dell’impresa; redazione di una situazione finanziaria giornaliera; assenza di una procedura formalizzata di monitoraggio dei crediti da incassare; assenza di un sistema di gestione dei rischi ambientali.
  • Oltre a KPI attinenti alle dimensioni organizzativa, amministrativa e contabile sono elencati KPI non finanziari relativi alla reputazione, ai rapporti con gli istituti finanziari, ai clienti, ai fornitori, al prodotto e così oltre.
  • gli amministratori dovranno predisporre il loro assetto aziendale orientato alla rilevazione precoce della crisi d’impresa.

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